In un antico castello medievale Antonio uccide, stanco dei suoi continui tradimenti, la bella e vogliosa moglie Maria. Lo spirito dannato della donna torna ogni notte a gridare vendetta possedendo il corpo della loro giovane figlia Miria che, tramite lei, inizia a commettere una serie di omicidi. Il primo ad essere ucciso è il medico (ed ex amante della trapassata) che cade a terra stecchito sotto gli occhi della soddisfatta Maria. Stessa sorte è riservata al fratello handiccapato di Antonio, dopo esser stato rinchiuso da quest’ultimo nei sotterrani del castello (ebbene si, la malattia non aveva impedito al giovane di godere anch’esso delle grazie della poco virtuosa defunta). Muore anche il domestico Isidro, mentre Antonio, rimasto solo nella sua camera, ha un ultimo rapporto sessuale con l’anima dannata della povera Maria. Ma finito l’amplesso, in preda ad una serie di allucinazioni, anche per l’uomo non c’è scampo precipitando nel vuoto da una rampa di scale. Intanto Sol, una novizia ospite della villa (ed anch’essa ex amante di Maria), decide di mettere fine a questa terribile storia, sacrificando il suo corpo e la sua anima per il bene della giovane Miria.
Insalvabile filmaccio all’insegna del disimpegno uscito nelle sale in duplice versione (soft e hard) diretto dal regista Mario Bianchi (sotto il mitico pseudonimo di Alan W. Cools), il prodotto vorrebbe essere un remake del precedente (e anch’esso terribile) ”Malabimba” (1979) diretto dal regista Andrea Bianchi.
Il film si apre nel migliore dei modi con un rapporto lesbo tra la matura Mariangela Giordano (all’epoca quarantacinquenne) e la burrosa stella dell’hard italico anni 80 Marina Frajese (ex moglie del giornalista Paolo Frajese), purtroppo nel proseguo comincia la noia. La recitazione è ridotta ai minimi termini e le brutte facce non mancano (vedere per credere). Di contro la pellicola ci regala dei momenti trash indimenticabili: La giovane (Jacqueline Dupré) che grida facendo smorfie a inizio film per dieci lunghissimi secondi; il bruttissimo domestico Isidro che afferra, sgozza e addenta un gallinaccio; Aldo Sambrell che scioglie una dose di eroina e se la inietta in vena con viso tremolante ed estasiato; il giovane paralitico che comincia a camminare dopo un focoso rapporto sessuale con la defunta per poi fare un salto nel vuoto ecc.
E così tra un Blowjob e una cavalcata (in termini sessuali ovviamente) della Frajese il film si trascina stanco per quasi un’ora e mezza (85 minuti per essere esatti), tra musiche decisamente cult (abbastanza piacevoli) composte da tal ”Nico Catanese” (chi è costui?) e sconclusionatezza totale si arriva a fine visione. Non tutto è da buttare. E’ innegabile una strana e piacevole atmosfera fredda e morbosa che pervade il film dall’inizio alla fine. Degne di menzione sono senz’altro le bellissime location con al centro il tetro e affascinante castello medievale, teatro di omicidi, perversioni e tradimenti.
Entrambe le versioni del film sono oggi disponibili in dvd grazie a due label estere: la ”Shameless” che nel 2010 ha pubblicato la versione soft da 1h:14m:08s e la tedesca ”X-rated”che ha proposto la versione hard del film per una durata di 1h:25m:26s.
Regia: Mario Bianchi [Alan W. Cools]; Soggetto: Gabriele Crisanti; Sceneggiatura: Gabriele Crisanti, Piero Regnoli; Interpreti: Jacqueline Douprè (Myra/Maria), Mariangela Giordano, Aldo Sambrell, Alfonso Gaita, Giancarlo De Duca, Joe Davers, Marina Frajese; Fotografia: Franco Villa, Arcangelo Lannutti; Musica: Nico Catanese; Costumi: Itala Giardina; Scenografia: Salvatore Siciliano; Montaggio: Cesare Bianchini; Suono: Silvio Spingi; Produzione: Filmarte; Distribuzione: Film 2; censura: 77904 del 11-06-1982
Intervista a cura di:
Alessandro Piano