La miglior qualità di Loro del regista premio Oscar Paolo Sorrentino forse è proprio di non essere un film solo su Silvio Berlusconi. Specie nel primo atto adrenalinico e senza freni come ogni stoner movie che si rispetti, prende forma quest’aurea mitica intorno all’innominabile lobby che conduce a Lui che è sulla bocca di tutti, destando l’interesse dello spettatore a colpi d’eccessi ed olgettine ammiccanti, facendo quasi dimenticare l’assenza del protagonista interpretato dal solito Toni Servillo per gran parte del primo atto. L’irruzione in scena del feticcio di Sorrentino non passa di certo sottotraccia, riuscendo ad impressionare per l’abilità dimostrata nel riprodurre nelle espressioni e nei dialoghi una maschera farsesca che arriva al punto d’impietosire man mano che si scava nella pateticità del personaggio. Eppure alla fine dei due atti incombe la domanda su che film ci saremmo dovuti aspettare senza il Silvio Berlusconi di Toni Servillo? Chissà se Sorrentino avesse optato per la rappresentazione di un protagonista leggendario, descritto dai sussurri di personaggi intimoriti dall’alone mitico di Lui a che visione avremmo assistito? Ugualmente esagerata e barocca magari, forse meno sperequata nella gestione di due parti che probabilmente si sarebbero fuse al meglio in unico film nell’attesa dell’evocazione di un protagonista il quale ha ragion d’essere per la venerazione di molti di “loro” in fondo. Domanda che ci si pone dal momento che il regista da l’impressione di voler mordere più il freno nel secondo atto, facendo leva soprattutto sul lato drammatico di un protagonista vuoto quando si diradano le chiacchiere intorno al suo mito, per poi dare grande spazio nel finale alla questione sociale del terremoto dell’Aquila del 2009, risultando però essere paradossalmente meno incisivo di una prima parte eccessiva, ma comunque in linea con il mito berlusconiano creato da Sorrentino, meglio forse di qualsiasi messa in scena.
Regia: Paolo Sorrentino; Soggetto: Paolo Sorrentino; Sceneggiatura: Paolo Sorrentino, Umberto Contarello; Interpreti e personaggi: Toni Servillo: Silvio Berlusconi / Ennio Doris; Riccardo Scamarcio: Sergio Morra; Elena Sofia Ricci: Veronica Lario; Kasia Smutniak: Kira; Euridice Axen: Tamara; Fabrizio Bentivoglio: Santino Recchia; Roberto De Francesco: Fabrizio Sala; Dario Cantarelli: Paolo Spagnolo; Anna Bonaiuto: Cupa Caiafa; Giovanni Esposito: Mariano Apicella; Ugo Pagliai: Mike Bongiorno; Ricky Memphis: Riccardo Pasta; Lorenzo Gioielli; Alice Pagani: Stella; Caroline Tillette: Violetta Saba; Pasqualina Sanna: Noemi Letizia; Gigi Savoia: Elio Letizia; Benedetta Mazza: valletta bionda; Elena Cotta; Iaia Forte: nuotatrice; Duccio Camerini: Rocco Barbaro; Yann Gael: Michel Martinez; Mattia Sbragia: Fedele Confalonieri; Max Tortora: Martino; Milvia Marigliano; Michela Cescon: Marinella; Roberto Herlitzka: Crepuscolo; Fabio Concato: se stesso; Fotografia: Luca Bigazzi; Montaggio: Cristiano Travaglioli; Effetti speciali: Simone Coco; Musiche: Lele Marchitelli; Scenografia: Stefania Cella; Costumi: Carlo Poggioli; Trucco: Maurizio Silvi, Aldo Signoretti; Produttori: Nicola Giuliano, Francesca Cima, Carlotta Calori, Viola Prestieri; Casa di produzione: Indigo Film, Pathé, France 2 Cinéma; Distribuzione: (Italia) Universal Pictures; Paese di produzione: Italia, Francia; Anno: 2018; Durata: 100 min (Loro 1); 104 min (Loro 2); Rapporto: 2,35:1.
Recensione di Simone Ferrera
Categorie:Biografico, Drammatico