Fantascienza

OCCHI DALLE STELLE: film di Mario Gariazzo che mischia ufologica “terrena”, giallo e horror.

Regno Unito. Un fotografo e una modella stanno realizzando un servizio fotografico in campagna. Si fa tardi, l’atmosfera è pesante, cala il silenzio, gli animali del bosco tacciono, gli orologi e la radio portatile si fermano. La modella vorrebbe andar via ma il fotografo intende portare a casa il servizio e la convince a posare per gli ultimi scatti. La sera, in camera oscura, sviluppando i negativi, il fotografo scorge qualcosa di misterioso. Determinato a capirci di più, ritorna nel bosco quella stessa notte e scatta fotografie a caso sparando il flash nel buio. La sensazione d’oppressione che il luogo suscitava di giorno è aumentata dall’incognita dell’oscurità e dalla certezza di non esser solo. Impaurito, tenta di avviare l’automobile, ma invano. Avverte presenze invisibili attorno a sé, si sente inseguito, fugge terrorizzato, bussa alla porta di una casa e viene accolto da uno sbalordito anziano abitante. La minaccia sconosciuta circonda la villetta sperduta. I due vorrebbero chiedere aiuto ma il telefono non funziona e la corrente, alterata da sbalzi, salta. Spetterà loro una tremenda fine.

Frattanto Karin, la modella, si reca nella casa-studio del fotografo ma non trova nessuno nonostante avessero appuntamento. Vede le fotografie sviluppate e nota l’impressionante stranezza: alle sue spalle, benché entrambi non avessero visto nessuno al momento degli scatti, sono impresse le sagome di alcuni individui avvolti in strane tute d’aspetto spaziale. Karin mostra le fotografie all’amico giornalista Tony, il quale intuisce di avere in mano materiale sensazionale e soprattutto scottante. Nei pressi dell’automobile abbandonata del fotografo, la polizia rinviene un grande e inspiegabile segno circolare nel terreno facente supporre l’atterraggio di un Ufo. La zona è immediatamente transennata e guardata a vista dai militari. Nessuno può avvicinarsi, nemmeno la stampa. Alcuni testimoni ascoltati dall’ispettore (Martin Balsam) raccontano di un lampo di luce nel cielo, ma ritrattano per paura. Karin, attratta da un ipnotizzante richiamo luminoso, scompare, rapita da entità aliene. Il mistero avvolge Tony e la collega Monica (Nathalie Delon). Le fotografie scompaiono, la polizia non si esprime, e austeri personaggi anonimi paiono disposti a tutto pur di entrare in possesso dei negativi.

Si racconta che in concomitanza con l’uscita nelle sale del successo mondiale di Spielberg Incontri ravvicinati del terzo tipo (’77) avvenissero avvistamenti di Ufo (Unidentified Flying Object) ad ogni latitudine. L’opinione collettiva liquidò la faccenda come strategie pubblicitarie e suggestioni su larga scala, ma l’incognita degli Ufo permaneva e permane al di là di ogni autorevole o popolare pensiero, e c’è chi da sempre se ne occupa con curiosa serietà, come numerose associazioni di ricerca sparse nel mondo. Mario Gariazzo, noto autore di genere, custodiva una passione per la ricerca ufologica ed era membro dell’associazione americana N.i.c.a.p. (National Investigations Commitee on Aerial Phenomena). Testimonianze scritte del gruppo ufologico G.o.r.u. (Gruppo Osservazioni Ricerche Ufologiche) della Spezia riportano a metà anni Settanta la visita del regista Gariazzo per prendere spunti per quello che sarebbe poi stato il soggetto di Occhi dalle stelle. Spunti realistici e nuovi che seguivano un approccio cinematograficamente inconsueto nell’affrontare il tema degli alieni, costituito da problematiche provenienti dalla ricerca sul campo: apparecchiature smagnetizzate, sbalzi di tensione e temperature, tracce sul terreno e soprattutto l’ipotetica invisibilità aliena tradita soltanto dagli apparecchi fotografici. La fascinazione e la fitta documentazione in materia di cui godeva Gariazzo lo mossero e gli permisero di costruire un film ricco di argomentazioni concrete sebbene romanzate e penalizzate dal respiro corto del budget (siamo nel Regno Unito ma tutte le automobili hanno il volante a sinistra). E’ innegabile la peculiarità del film, raro esempio di fantascienza italiana ufologica “terrena”, giallo e horror insieme: la minaccia viene dall’ignoto spazio ma è tangibile ad altezza uomo. In parallelo all’intrigo nei cieli se ne muove un altro a terra: chi fa ricerca ufologica conosce l’ipotesi dell’esistenza dei Men in Black (celebrati fantasiosamente nel film del ’97), corpi speciali preposti allo screditamento dell’allarme Ufo al fine di smorzare il panico e l’allarme nei confronti di qualcosa che nemmeno gli Stati sanno spiegare. I giornalisti della storia di Gariazzo sono coinvolti al punto da venire perseguiti da membri di questo segreto corpo speciale. Occhi dalle stelle splende nella galassia del genere fantascientifico ma è ombrato da maggiori successi di pubblico. Il minimalismo della confezione iconizza la sua estetica notturna e seventeen’s, impregnata di misteri e silenzi in cui trovano combinazione gli estri fotografici e musicali di Menczer e Giombini, il primo sperimentando una notevole musica elettronica, il secondo creando grandangolari ambienti distopici in toni blu e neri. Le tante suggestioni permangono in equilibrio senza implodere, in uno svolgimento senza pretese. L’autore, subito dopo, smorzò la tensione girando la commedia Incontri molto… ravvicinati del quarto tipo.

Il film è uscito in DVD per la CineKult (clicca qui per saperne di più).

Occhi dalle stelle (1978, locandina)

Regia: Mario Gariazzo [Roy Garrett] Soggetto: Mario Gariazzo [Roy Garrett] Sceneggiatura: Mario Gariazzo [Roy Garrett] Interpreti: Nathalie Delon (Monica), Robert Hoffmann (Tony Harris), Martin Balsam (ispettore James Grant), Sergio Rossi, Franco Garofalo (Peter Collins, fotografo), Carlo Hintermann (gen. Thompson), Giovanna De Luca, Sheryl Buchanan (Karin, fotomodella), Victor Valente (gen. W. Fischer), Mario Novelli [Anthony Freeman] (agente servizio segreto di sicurezza), Mario Erpichini (Perry Coleman), Giovanni Cianfriglia (guardia ospedale), Franco Beltrame (marito), Edda Ferronao (moglie), Tom Felleghi (maggiore R.A.F.), Cesare Nizzica, Giorgio Ardisson [George Ardisson] (capo servizio segreto di sicurezza) Fotografia: Erico Menczer Musica: Marcello Giombini Costumi: Roberto Ranucci, Emilio Maltini Scenografia: Francesco Cuppini Montaggio: Vincenzo Tomassi Suono: Goffredo Salvatori Produzione: Midia Cinematografica Distribuzione: Variety Film Visto censura: 71511 del 16-02-1978

Articolo di Francesco Tassara

Categorie:Fantascienza

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