Regia/Director: Alfredo Giannetti
Soggetto/Subject: Ugo Liberatore, Alfredo Giannetti
Sceneggiatura/Screenplay: Alfredo Giannetti, Ugo Liberatore
Interpreti/Actors: Senta Berger (contessa Elisabetta di Tarcento), Lino Capolicchio (Marcello Giandomenico Filippo M., suo figlio), Sonia Petrova (Alessandra Pizzullo, moglie), Vittorio Caprioli (prof. Goffredo), Lionel Stander (conte Eliogabalo di Tarcento, falso Elia), Isabelle Marchal (Renée), Enrico Tricarico, Luigi Antonio Guerra, Silla Bettini, Silla Bettini, Vanni Castellani
Fotografia/Photography: Alberto Spagnoli
Musica/Music: Armando Trovajoli
Costumi/Costume Design: Luciana Marinucci
Scene/Scene Design: Francesco Bronzi, Giorgio Gallani
Montaggio/Editing: Renato Cinquini
Suono/Sound: Raffaele De Luca
Produzione/Production: Nuova Linea Cinematografica
Distribuzione/Distribution: Nuova Linea Cinematografica
censura: 64224 del 20-03-1974
L’argomento è delicato: si narrano le vicissitudini di Marcello (Capolicchio), un figlio innamorato della madre (Berger), vittima del complesso di Edipo al punto che non riesce ad avere rapporti con le donne. Marcello instaura un legame morboso con la madre, che intanto se la fa con un giardiniere sporcaccione (Stander), anche se nel finale comprendiamo che si tratta del marito, da tutti ritenuto disperso in Africa. Il rapporto contessa – giardiniere (una vera e propria caccia nel bosco) ricorda la relazione tra la nobile e il guardacaccia ne L’amante di Lady Chatterly, come afferma lo stesso Stander durante un dialogo. Marcello deve scrivere un libro sulla madre, per questo la fotografa seminuda, mentre fa il bagno, rubando scatti in posizioni erotiche. Il rapporto madre – figlio è scandagliato dal regista (anche sceneggiatore) in tutta la sua complessità, una sorta di amore – odio, una passione che frena la libido del ragazzo, soddisfatto di andare a letto con la mamma in maniera molto castra, come un bambino piccolo. Niente fa pensare all’incesto nel soggetto del film, la sceneggiatura mantiene un registro grottesco e persino surreale, da film comico, che non permette concessioni morbose. Le fidanzate del figlio vengono cacciate via con la complicità della madre, ben felice di restare la sola donna importante nella vita del ragazzo. René (Marchall) è l’ultima vittima di una situazione che mostra Lino Capolicchio in un’interpretazione sopra le righe, un figlio che cerca la madre in ogni donna e che non desidera rapporti erotici. Sta bene nel lettone della madre dove ritrova come da bambino la casta posizione del seggiolino, che lo soddisfa in tutti i sensi, moralmente e sessualmente. Molto bravi anche Lionel Stander (il giardiniere/padre) e Vittorio Caprioli (Goffredo), nei panni di due laidi personaggi interessati a sesso e ricchezza, anche se il primo rivelerà il suo segreto. Quando muore la madre in un incidente il figlio è disperato, non si dà pace, ma finirà per scoprire che di madre non ce n’è una sola tra le braccia di Sandra (Petrova), una nuova fidanzata che ricorda sembianze e atteggiamenti materni. Sandra veste come la madre, indossa i suoi occhiali, la sua parrucca, prende il suo posto nel cuore del figlio, in ogni senso, completando il rapporto con un buon feeling erotico. Il film si arricchisce di parti oniriche con il figlio che sogna di ballare un valzer con Sandra e rivede sua madre, ma anche di sequenze che ricordano la pochade, tra scambi di camere, amanti nascosti sotto il letto e nell’armadio. La sceneggiatura prosegue con il giardiniere che elimina Goffredo gettandolo in una botte di vino, mentre lui stesso muore d’infarto davanti a Sandra che gli appare nuda. Marcello e Sandra si baciano, preludio a un intenso rapporto sessuale che sblocca il ragazzo e apre la strada alle nozze.
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Categorie:Commedia, Commedia Sexy