Giallo/Thriller

LA MORTE RISALE A IERI SERA (1970) di Duccio Tessari – recensione del film

Molto riuscito questo giallo che apre gli anni settanta nel cinema di genere italiano. Un film che non ha perduto smalto a distanza di quasi mezzo secolo, con interessantissimi esiti da ‘revenge movie’ alla Park Chan-wook , nel finale, molto violento ed efficace, con un Raf Vallone, fino a quel momento della storia sotto tono nella recitazione, il quale conclude in grande spolvero con una memorabile strage di aguzzini all’interno di una lavanderia.
Anche il dialogo, quasi surreale, fra il commissario di polizia e l’anziano padre della ragazza assassinata, sanguinante sui cadaveri dei criminali che ha appena fatto fuori in una esplosione di ira, è da antologia: Il commissario Lamberti: “E’ compito mio arrestare gli assassini. Sono pagato per questo!” – Il vecchio padre: “Oggi è sabato, il mio giorno di libertà. Se avessi lavorato, li avrebbe trovati lei. Ma oggi è sabato. Sabato“.
Del resto Tessari è uno che sapeva sia girare che scrivere ( fu il coautore della sceneggiatura di “Per un pugno di dollari” di Sergio Leone) e anche l’anno successivo, con “Una farfalla dalle ali insanguinate“, seppure inferiore al primo, si sarebbe confermato come talentuoso autore.
La trama di “La morte risale a ieri sera” , ispirata dal romanzo dello scrittore Giorgio Scerbanenco ” I milanesi ammazzano al sabato“, vede la figlia di un impiegato piccolo borghese, una ragazza con gravi deficit cognitivi, alta, belllissima ( la modella e attrice inglese Gillian Bray ) e ninfomane, cadere preda di una banda di sfruttatori della prostituzione che approfittano della sua stupidità per rapirla, stuprarla, e venderla ai loro clienti.
Il commissario Duca Lamberti ( intepretato dall’attore americano Frank Wolf), impietositosi di fronte alle preghiere accorate dell’uomo che da un mese non ha notizie della figlia, si prende l’incarico di scovarla coadiuvato dal giovane collaboratore Mascaranti ( Gabriele Tinti, famoso anche per essere stato sposato alla mitica Laura Gemser).
Ma quando i rapitori si sentono braccati dalla polizia e sono stufi del pianto e dei lamenti delle ragazza che invoca suo padre mentre viene violentata di continuo, se ne liberano uccidendola in modo truce.
Il finale è un bagno di sangue, quasi catartico, in nome della vendetta.

LA MORTE RISALE A IERI SERA

Regia: Duccio Tessari; Soggetto: “I milanesi ammazzano al sabato” di Giorgio ScerbanencoSceneggiatura: Biagio Proietti, Duccio Tessari; Interpreti: Raf Vallone (Amanzio Berzaghi), Frank Wolff (Duca Lamberti, commissario), Gabriele Tinti (Mascaranti), Gillian Bray (Donatella Berzaghi), Beryl Cunningham (Herrero), Eva Renzi (Livia), Gigi Rizzi (Salvatore), Checco Rissone, Riccardo De Stefanis, Nicky Zuccolà, Helga Machaty, Maria Grazia Bettini, Elsa Bon, Renato Tovaglieri, Marco Mariani, Wilma Casagrande (Concetta), Jack La Cajenne, Stefano Oppedisano, Giorgio Dolfin, Marisa Cassetta, Pier Paolo Capponi; Fotografia: Lamberto Caimi; Musica: Gianni Ferrio; Scenografia: Enrico Tovaglieri; Montaggio: Mario Morra; Suono: Domenico Pasquadibisceglie; Produzione: Filmes; Cinematografica, Lombard Films, Slogan Film, CCC Filmkunst, Berlin; Distribuzione: Titanus; censura: 56704 del 03-09-1970

Recensione di Massimiliano Bellino

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