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BEYOND THE DARKNESS – IL LATO OSCURO DI BUIO OMEGA – Curiosità inedite sul film

C’è un libro di Marella Agnelli, “La signora Gocà” (Adelphi, 2015), nel quale un intero capitolo è dedicato al Castello Ratzötz…un antico maniero, di importanza storica, lungo la Plosestraße, la via panoramica che dall’abitato di Millan porta alla montagna dei brissinesi, la Plose. Luogo scelto dalla famiglia della futura moglie dell’avvocato per le vacanze estive, al riparo dalla calura, nei boschi… È un inizio d’estate del 1979 e un camion, di quelli del cinema, attraversa la frazione di Millan, periferia sud-est di Bressanone. Il piccolo centro è in fermento: al Castel Ratzöz stanno per iniziare le riprese di un film, Buio Omega, per la regia di Joe D’Amato. Un horror duro. Anche il rio Trametsch e l’Isarco scorrono nervosi…tumultuosi, come forieri di sinistri presagi. I ragazzi del luogo, per qualche settimana, vivranno a stretto contatto con la troupe e le scenografie, in attesa di essere chiamati come comparse; assiepati lungo la Plosestraße, osservano i camion carichi di cavi, riflettori, e tutto quanto serve alla produzione di un film, sbuffare in salita per i ripidi tornanti, e poi sparire lasciando odore di gasolio. L’amministratore del castello, Walter T., avrà addirittura una parte, con tanto di nome accreditato nei titoli: quella dell’ “uomo di fiducia” di Canter che, all’ inizio del film, gli procura il babbuino da imbalsamare. A poca distanza dal Ratzötz c’è un maso, il Götschelehof…gestito da Maria (detta Mädi) e Luise Obexer, e dal bracciante Florian. Il maso è dimora della famiglia Obexer da generazioni, e quasi ne costituisce un dna genealogico, oltre al nucleo della sussistenza economica…insieme podere agricolo e osteria, dove gustare i prodotti tipici del luogo. Così compenetrato nella vita dei suoi abitanti da divenirne un marchio di appartenenza, e da comparire come una sorta di cognome acquisito perfino nei necrologi… La produzione vi fa tappa e rimane colpita dall’aspetto di una delle proprietarie, Aloisia…detta Luise. Una vecchietta dal viso segnato dal tempo e dalla fatica nei campi, dall’aspetto vagamente inquietante; dopo la morte del marito, il Sig. Tauber, era tornata a vivere con il fratello e la nipote nel maso di famiglia, dedicandosi all’osteria e ai lavori in campagna…col cinismo tipico della gente di cinema, le affidano il ruolo della fatucchiera che compie il rituale di morte contro Anna/Cinzia Monreale. Cosí Luise Obexer, che al cinema non era probabilmente mai stata e che, come mi raccontava Franca Stoppi, parlava uno strettissimo dialetto sudtirolese che rendeva vani i loro tentativi di comunicazione, si ritrovò sul set a interpretare la perfida megera.

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Luise Obexer – Buio Omega

In paese si vocifera che, tuttavia, non fosse del tutto estranea alle arti magiche…e i ragazzini continueranno per molti anni a identificarla, poco simpaticamente, con il personaggio del film… A parte i protagonisti, gli altri sono quasi tutti gente del posto…ad esempio c’è l’attore locale.

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Edmondo Vallini, detto Eddy – Buio Omega

Scomparso nel 2013 a 79 anni. Fondò in zona un circolo culturale molto attivo, chiamato “Accademia”, col quale diede vita a una fervida attività teatrale amatoriale….ma i suoi esordi come attore risalgono allo sceneggiato Rai del 1978 “Le affinità elettive”, per la regia di Gianni Amico e girato in un castello nei pressi di Appiano. A lui, il buon Joe o qualcuno dei suoi collaboratori, affida il ruolo di uno dei due investigatori che effettua la perquisizione al Ratzötz. L’impresario delle pompe funebri, tale San Modesto, è un mistero: Franca mi disse che era un imprenditore veneto con velleità di entrare nel mondo del cinema…magari era uno pseudonimo, chissà. Di certo, somigliava fottutamente a Frank Wolff. C’é poi Mario Pezzin, il prete…Klaus Rainer, che fa il medico: tutti improvvisati. Per l’unica scena di massa, quella della discoteca , finalmente i ragazzi di Millan vengono chiamati all’ “Ickx 2000”, un noto locale dell’epoca: poi divenuto Temlhof, in via Elvas 76, a Bressanone.

Temlhof, un tempo "Ickx 2000" - ieri

Discoteca Ickx 2000 ai tempi del film – Buio Omega

Temlhof, un tempo "Ickx 2000" - oggi

La discoteca com’è oggi,  ha cambiato il nome in Temlhof – Buio Omega

Dovranno fingere di bere, ballare e divertirsi, mentre Kieran Canter abborda una disinvolta Simonetta Allodi con l’intento di accopparla. Usciti all’aperto, Canter e la Allodi si ritroveranno in via dell’Aquila, in pieno centro città…ben distinguibile dai fotogrammi anche per via del ponte Aquila sullo sfondo. Peccato che lí, come confermano alcuni degli abitanti, non ci sia mai stato un pub…il cinema è cosí! Il titolo anglofono di Buio Omega, “Beyond the darkness” è in un certo senso prodromo di ciò che il film ha significato, per me: un lungo, appassionante, anche estenuante, viaggio nell’oscurità …iniziato nel 2002 quando ebbi modo di conoscere Franca Stoppi. Che di Iris, la spietata governante, non aveva nulla, caratterialmente…ma ne conservava, tuttavia, una lontana sembianza negli occhi, un lampo gelido. Un giorno la accompagnai a sfamare una colonia di gatti, a Foligno, e di fronte a una montagnola di rifiuti accatastati esclamò: “Non senti anche tu un odore strano, sgradevole…insomma, tipo Buio Omega!” Temeva che in quel casino, ci fosse uno dei suoi mici, morto. Poi sorrise, rincuorata nel vederlo sbucare da un angolo. Dai racconti di Franca, cominciò la mia ricerca alla scoperta degli aspetti mai evidenziati del film, una angosciante immersione nelle mie paure e una sfida contro l’oblio, inesorabile, del tempo. Sentimenti violenti che si provano per pochi film…quelli che più si amano, perché riflettono la nostra immagine rovesciata, deformata…come specchiarsi in uno stagno nero e immobile, senza fondo. Aloisia Obexer, detta Luise, nata il 9 Giugno del 1897, morirà il 6 Novembre del 1989…dieci anni dopo aver preso parte a Buio Omega, e inconsapevole di aver viaggiato, anonimamente, sui piccoli e grandi schermi di mezzo mondo. Il maso di famiglia verrà in seguito lasciato in eredità dalla nipote Maria al comune, col vincolo di farne una struttura per anziani o ragazzi disabili. Un lieto fine, in fondo, per una storia di follia, sangue e amore sviscerato per il cinema.

Un grazie, col cuore in mano, all’amica Camilla Brunner, giornalista, traduttrice e fotografa di talento…con me ha condiviso ricerche tenaci, interminabili e un po’ deprimenti consultazioni di necrologi,pellegrinaggi cimiteriali,lunghissime telefonate, delusioni e sorprendenti scoperte: inutile dire che, senza il suo impegno, non avrei mai potuto scrivere questo mio modesto articolo. Ti ricompenserò con la più bella cartolina dell’Umbria, il giorno del tuo compleanno! Grazie anche a Helga Staudacher, per l’aiuto, la cortesia e la pazienza nel rispondermi.

Articolo di Massimo Bianchi

Categorie:Articolo, Horror

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