Drammatico

IL TRADIMENTO (PASSATO CHE UCCIDE) – (1951) di Riccardo Freda – recensione del film

L’ingegner Pietro Vanzetti viene incastrato da un diabolico piano ordito dal suo “grande amico” Renato Salvi, il quale organizza il suo stesso falso omicidio, facendo ricadere la colpa sul primo, con l’unico scopo di portargli via la moglie Clara, della quale e follemente infatuato. Condannato, pur senza il ritrovamento del cadavere, Pietro trascorre diversi anni in carcere, durante i quali Clara si rifugia dai ricchissimi Soldani, nel livornese, dove muore, lasciando che la figlia Luisa cresca come compagna del loro figlio Stefano. Una volta scarcerato, Pietro si getta sulle orme della figlia, riuscendo – in un modo fin troppo ingenuo e completamente incredibile – a ritrovarla, scacciata dai suoi ex padroni per impedirle di sposare il loro erede. In qualche modo, ancor meno credibile, tutto si aggiusta; e, proprio nel momento del trionfo del bene, Renato ricompare costringendo Pietro a un gesto estremo. Al netto di un epilogo quanto mai accomodante e involontariamente comico nella sua implausibilità, e di una narrazione con più di un buco e dalle svolte a volte poco credibili, è un accettabile mix di “noir” e “melò” costruito dagli sceneggiatori – Mario Monicelli (Brivido, 1941 di Giacomo Gentilomo), Ennio De Concini (La ragazza che sapeva troppo, 1963 di Mario Bava) e lo stesso regista – su un affascinante concetto di ciclicità del destino, per quanto la meccanicità dell’azione lasci ampiamente intravedere lo sviluppo conclusivo in largo anticipo. La prima parte, più prettamente “gialla”, è quella che funziona meglio, probabilmente perché più nelle corde di un Freda (L’iguana dalla lingua di fuoco, 1971) interessato soprattutto a mostrare con quanta facilità il male possa deteriorare il bene, quasi si trattasse di un cancro in rapida e virulenta espansione. La seconda, con un maggior spazio ai momenti di idillio – soprattutto il palesemente fasullo e buonista pentimento dei coniugi Soldani – tende a disperdere la tensione creata in precedenza, finendo per deragliare nel già contestato epilogo. A mantenere un minimo di equilibrio ci pensano un, come sempre, solidissimo Amedeo Nazzari (La grande luce – Montevergine, 1939 di Carlo Campogalliani) e un Vittorio Gassman /Crimen, 1960 di Mario Camerini) che disegna in modo perfetto il suo odioso antagonista. Un po’ troppo lacrimevole Gianna Maria Canale (Il bacio di una morta, 1949 di Guido Brignone), nel ruolo della figlia ritrovata. Malgrado i suoi evidenti squilibri, rimane un accettabile prodotto di consumo in grado di evitare, cosa non da poco, il tedio.

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Regia Riccardo Freda {24 II 1909 – Alessandria, Egitto † 20 XII 1999 – Roma, Lazio, Italia} sceneggiatura Ennio De Concini {09 XII 1923 – Roma, Lazio, Italia † 17 XI 2008 – idem} Riccardo Freda, Mario Monicelli {16 V 1915 – Roma, Lazio, Italia † 29 XI 2010 – idem} soggetto Mario Monicelli musica Carlo Innocenzi {29 IV 1899 – Monteleone di Spoleto, Perugia, Umbria, Italia † 24 III 1962 – Roma, Lazio, Italia} direzione della fotografia [Vinc-] Enzo Serafin {16 IV 1912 – Venezia, Veneto, Italia † 27 XII 1995 – Roma, Lazio, Italia} montaggio Otello Colangeli {20 XII 1912 – Roma, Lazio, Italia † 06 I 1998 – idem} scenografia Sergio Baldacchini arredamento Sergio Baldacchini assistente regia Valentino Trevisaneto cantante Rino Salviati costruzioni Francesco Contardi direzione musica Ezio Carabella {03 III 1891 – Roma, Lazio, Italia † 19 IV 1964 – idem} direzione produzione Luigi Nannerini ispettore di produzione Valentino Pavoni operatore Aldo Scavarda {22 VIII 1923 – Torino, Piemonte, Italia} tecnico del suono Karl Schwartz trucco Angelo Malantrucco cast Amedeo Nazzari [Salvatore Amedeo Buffa] {10 XII 1907 – Cagliari, Sardegna, Italia † 05 XI 1979 – Roma, Lazio, Italia} (Pietro Vanzetti) Gianna Maria Canale {12 IX 1927 – Reggio Calabria, Calabria, Italia † 13 II 2009 – Firenze, Toscana, Italia} (Luisetta) Armando Francioli {21 X 1919 – Roma, Lazio, Italia} (Stefano Soldani) Arnoldo Foà {24 I 1916 – Ferrara, Emilia-Romagna, Italia † 11 I 2014 – Roma, Lazio, Italia} (Avvocato Luigi) Camillo Pilotto {06 II 1890 – Roma, Lazio, Italia † 27 V 1963 – idem} (Industriale Soldani) [Maria] Rita Livesi {04 III 1915 – Siligo, Sassari, Sardegna, Italia † ?} (Signora Soldani) Anita Durante [Anita Bianchi] {28 IX 1897 – Roma, Lazio, Italia † 02 V 1994 – idem} (Anna, padrona della pensione) Oscar Andriani {28 XII 1905 – Brescia, Lombardia, Italia † 17 VII 1987 – Roma, Lazio, Italia} (Avvocato della difesa) Nerio Bernardi {23 VII 1899 – Bologna, Emilia-Romagna, Italia † 12 I 1971 – Roma, Lazio, Italia} (Presidente del tribunale) Ciro Berardi {11 V 1909 – Fano, Pesaro-Urbino, Marche, Italia † 25 XI 1961 – idem} (Gaetano Zanetti) Vittorio Gassman {01 IX 1922 – Genova, Liguria, Italia † 29 VI 2000 – Roma, Lazio, Italia} (Renato Salvi) Caterina Boratto {15 III 1915 – Torino, Piemonte, Italia † 14 IX 2010 – Roma, Lazio, Italia} (Clara Vanzetti) Michele Riccardini {02 X 1910 – Perugia, Marche, Italia † 24 VII 1978 – Merate, Como, Lombardia, Italia} (Signor Biagni) attori non accreditati Dina Bini (Luisa da bambina) Attilio Dottesio {16 VII 1909 – Desenzano del Garda, Brescia, Lombardia, Italia † 12 II 1989 – Roma, Lazio, Italia} (Dottor Bianchini) Leonello Zanchi (Avvocato)

Recensione di Michael Wotruba

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