Drammatico

A CASA TUTTI BENE (2018) di Gabriele Muccino – recensione del film

Un Gabriele Muccino che torna a guardare all’Italia, dopo la brillante esperienza hollywoodiana. Un racconto di vita, di personaggi totalmente vulnerabili. A casa tutti bene è un’escalation di puri attimi esistenziali e di ardenti destini che si incontrano e si affrontano fra di loro. A casa tutti bene è la storia di una numerosa famiglia radunata per un importante evento su un’isola. Un’improvvisa mareggiata blocca l’arrivo dei traghetti costringendo tutti i vari componenti della famiglia a rimanere sull’isola. Una fatalità che farà affiorare una sequela di vecchie acredini, gelosie mai somatizzate, inquietudini, tradimenti, paure ed anche inaspettati innamoramenti.
Un lavoro intimista, con sullo sfondo, una particolareggiata simbologia connessa al ruolo quasi “metafisico” di un’isola, teatro di vera emozionalità. Avvalendosi di un cast ricco di interpreti di spessore, Muccino miscela una serie di relazioni umane attraverso l’incontro di diverse estrazioni sociali ed un forte scontro generazionale. A casa tutti bene è la rappresentazione personale di un regista, che con audace didattismo, mette in scena un’implodente emotività – tratto caratteristico di Muccino – utile a rendere empatica, la visione dello spettatore.

a casa tutti bene locandina
Regia: Gabriele Muccino Interpreti: Stefano Accorsi, Carolina Crescentini, Elena Cucci, Tea Falco, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Massimo Ghini, Sabrina Impacciatore, Gianfelice Imparato, Ivano Marescotti, Giulia Michelini, Sandra Milo, Giampaolo Morelli, Stefania Sandrelli, Valeria Solarino, Gian Marco Tognazzi, Christian Marconcini, Elena Minichiello, Renato Raimondi, Elena Rapisarda, Elisa Visari. Sceneggiatura: Gabriele Muccino, Paolo Costella. Produttore: Marco Belardi. Musiche: Nicola Piovani. Distribuito da 01 Distribution

Alessio Giuffrida

 

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