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Ragazzi Nervosi – Storia del film e del suo misterioso regista

Gli “articolo 28” sono pellicole che ottennero, tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’90, per la loro produzione mutui a fondo perduto erogati dallo Stato: si tratta di più di cinquecento film, appartenenti ai generi più disparati, dietro cui si nascondono talvolta storie incredibili quanto oscure. Spulciando in questo calderone, appare il nome di Anselmo Sebastiani, regista e sceneggiatore di Ragazzi nervosi. Solo sentendo le persone che parteciparono alla lavorazione, è stato possibile saperne di più: il nome del regista non è uno pseudonimo e nemmeno un prestanome. Si tratta di un aspirante regista di origini napoletane che secondo il direttore della fotografia Franco Mari, operatore televisivo alla sua unica esperienza con il 35mm, raccontava di aver studiato cinema negli USA. Vincenzo De Carolis di Prossedi (regista dell’”articolo 28” Lorenzo va in letargo), che del film fu organizzatore e compositore della colonna sonora, ricorda una cifra di circa 350 milioni di lire, pari a circa 380 mila euro attuali (ricalcolati con l’inflazione). I membri della troupe e del cast (Armando De Ceccon, Olivia Ancker, Michela Ravano…) da me contattati, concordano sul fatto che il Sebastiani non era propriamente a suo agio nel ruolo di regista. Le riprese si svolsero attorno al 1989 a Roma: tra i luoghi scelti come location vi erano piazza Esedra, la stazione Termini e piazza della Repubblica. Il film raccontava, con tono umoristico, la vita e le traversie sentimentali di alcuni ragazzi benestanti romani (tra cui, oltre agli attori già citati, un giovane Enrico Lo Verso e Enrico Salimbeni, tutti ai primi passi nel cinema): la climax era rappresentata dal rapimento di una ragazza, interpretata da Erica Mannelli, da parte di due arabi (e qui si inseriva la presenza del mastodontico Salem Bader). La società di produzione era la Ditta individuale Filmark (1) dello stesso Sebastiani, con sede in via Cristoforo Gandino 12 a Milano. I documenti del PRC (iscrizione n. 8005, effettuata il 3 marzo 1989) recano come data di inizio della lavorazione il 6 giugno 1988 e presentano dei dati tecnici provvisori, divergenti da quelli definitivi (a parte De Carolis): Anselmo Sebastiani (soggetto e sceneggiatura), Alessandro Pesci (fotografia), Stefania Silveri (scenografa), Filippo Rossi (montaggio) e Enzo De Carolis (musiche). Il film venne completato e depositato alla Cineteca Nazionale, ma rimasto senza visto censura, restò al palo. I diritti di sfruttamento, dopo un iniziale passaggio alla Made Film di De Carolis, sono attualmente detenuti della Myra Film di Monica Vitiello, che detiene i diritti di moltissimi “articolo 28”. E’ sempre De Carolis a illuminarmi sulle successive vicende del Nostro: “aveva un carattere particolare, fece la produzione di un film di Domenico Astuti, con cui litigò di brutto. Poi lo rividi l’anno dopo per vendermi dei quadri e in quella occasione litigò anche con me.” Astuti, scrittore e regista (Fino all’estremo, episodio di Profili, sempre un’articolo 28, e La vita, un’altra volta) aveva partecipato con una piccola parte da attore in Ragazzi nervosi: la pellicola a cui si riferisce De Carolis, mai realizzato, è Desiderio rubato, iscritta al PRC il 19 febbraio 1991 (numero 8358), con data di inizio lavorazione di 15 maggio 1989. I nominativi presenti nella documentazione della pellicola, prodotta sempre dalla Filmark sono: Domenico Astuti (soggetto e sceneggiatura e montaggio), Sandro De Piscopo (musiche), Massimo Passeri (fotografia) e Francesco Maria Ricoveri (scenografia). L’ultima traccia di Sebastiani è il copione Fuga a Oriente (1990), presumibilmente un progetto distinto da Ragazzi nervosi (2). Dopodiché se ne perdono completamente le traccia: resta la curiosità di sapere che fine abbia fatto e di poter vedere Ragazzi nervosi, scalcinato finché si vuole, ma dotato di un suo fascino.

  1. Curiosamente negli stessi anni esisteva una società omonima (sottoforma di cooperativa), produttrice di un altro “articolo 28”, intitolato Il mistero dell’Aquila nera per la regia di Vittorio (o Gianni) Mazzanti, che rimase – come il film di Sebastiani – senza visto censura e distribuzione.
  2. https://bibliochiarini.sebina.it/opac/resource/fuga-a-oriente/CSC0052220

Articolo di Gianluca Panzeri

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